Repressione Finanziaria

L’argomento di cui vorrei parlare oggi è un tema molto importante perchè andrà direttamente ad impattare sulle abitudini e sui comportamenti di moltissime persone. Mi riferisco al cambiamento avvenuto (e sempre in fase di evoluzione) nel mondo finanziario, in relazione ai rendimenti obbligazionari.

Si può definire “repressione finanziaria” quella situazione di mercato che si viene a creare quando una Banca Centrale, nel nostro caso la B.C.E.  –Banca Centrale Europea-, immette liquidità sul mercato, espande la base monetaria. Il cosiddetto “Q.E.”o Quantitative Easing.

L’espansione monetaria, anche indirizzata all’acquisto diretto di titoli di debito degli Stati Sovrani, provoca di fatto l’abbattimento degli interessi sia attivi che passivi. Il detentore di debito ne trae vantaggio, dovendo riconoscere interessi molto più bassi. Ma il nostro risparmiatore, e la maggior parte degli Italiani lo sono, dovrà convivere per molto tempo con tassi attivi prossimi allo zero, se non addirittura negativi.

Una cosa che ho imparato e di cui sono convinto, è che quando intorno a noi le cose cambiano, non si può far finta di nulla. Bisogna adattarsi velocemente ed essere flessibili, monitorando costantemente il cambiamento. Quindi, cari risparmiatori, in un nuovo scenario, e lo è per tutti, occorre porsi delle domande e confrontarsi con gli addetti ai lavori per affrontare con serenità e consapevolezza le nuove condizioni di mercato.  Penso che occorra affrontare l’argomento con più persone, anche in contesti diversi: il promotore finanziario, l’agente assicurativo, il dipendente di banca, il consulente puro.

Non bisogna aver paura, in un mondo che cambia molto rapidamente, a riconoscere i propri limiti, il proprio non sapere. E’ normale.

Si otterrà una maggior cultura e, cosa molto più importante, la possibilità di individuare quelle persone in cui riporre la propria fiducia.

 

Marco Lorenzini